sabato 6 gennaio 2024

Epifania del Signore

Is 60,1-6 Sal 71 Ef 3,2-3.5-6 Mt 2,1-12

Nel Vangelo di Matteo che abbiamo appena ascolrato si dice che i magi si misero in cammino seguendo la stella di Betlemme, per adorare il "re che era nato". Giunti alla corte di Erode, re della Giudea, gli domandarono: "Dov'è il re dei Giudei che è nato?". E aggiunsero: "Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo".
Fu così che Erode scoprì che già da tempo era stata predetta la nascita di un bambino speciale a Betlemme.
Chi era Erode?
Fu re della Giudea sotto il protettorato romano dal 37 a.C. alla morte avvenuta nei omessi di Gerico nel 4 a.C., ormai tutti sappiamo che Gesù è nato nel 6 a.C.
Governò su gran parte della Palestina, inclusa la Giudea, dopo la morte del padre, prima per incarico di Marco Antonio e poi di Ottaviano Augusto. Un re estremamente astuto, non era israelita ma idumeo. Testimonianze chiare ci narrano do un carattere diffidente e sospettoso, capace di spietata crudeltà, come ad esempio le esecuzioni di una delle mogli, di alcuni dei suoi figli e di centinaia di oppositori, temendo che complottassero per spodestarlo
Dotato di spiccato senso estetico e di grande ambizione, Erode è altresì noto per la sua attività di costruttore, oggi sarebbe un architetto di tendenza. Fece edificare le città di Cesarea marittima, di Sebaste e le possenti fortezze di Masada, Macheronte e l'Herodion, oltre a ingrandire e abbellire la stessa città di Gerusalemme. In quest'ultimo aspetto rientra il rifacimento e l'ampliamento del Tempio di Gerusalemme.
Perché vi dico questo ... perché se da un lato abbiamo informato il Natale rendendolo quasi una favola per i bambini, in realtà tutta questa storia ha una radice talmente concreta che dobbiamo riconoscerene tutta la storicità e anche la drammaticità.
Una storia vera fatta di uomini, scelte, desideri e profezie nei quali viene ad abitare il mistero del Dio con noi. Gesù diviene uomo dentro la nostra storia e interagisce con i nostri desideri e le nostre scelte.
Un Dio nascosto nella realtà ... un Dio che si spoglia di potenza e si riveste di fragilità... al punto che è persino possibile... pensare di ucciderlo.
Ma da parte nostra un Dio cercato, con lo sguardo al cielo e scrutando delle scritture antiche ... le profezie. Oggi tutto questo fa sorridere e ci fa pensare che non sia nulla di veritiero ...
Che bella la spiritualità dei magi, che adorano quel bambino ... una vera umana spiritualità... da recuperare nel nostro mondo disumano e indifferente. La nostra mancanza di fede, oggi, il non andare a messa, il relegare il religioso a indifferenza ... è frutto proprio di una emarginazione della spiritualità dalla vita.
Un segno nel cielo, una stella ... ce ne sono tante ...
Ma guardare il cielo ieri come oggi rappresenta la condizione dell'uomo nella ricerca di se stesso e di senso. Anche oggi siamo costantemente sollecitati a proiettarci nel cielo, nel cosmo, nella ricerca delle origini dell'universo ... Questa ricerca sembra proprio rappresentare il profondo del cuore umano, come anche il suo desiderio di Dio.
Noi tutti debbono cercare Dio perché, è questa ricerca la linfa della fede,è il desiderio che riempie la vita di sete di amore e felicità. Solo cercando Dio si cresce nella conoscenza di lui e la fede diviene spazio di quelle domande che sempre nuove riempiono di verità la nostra esistenza.
Se non ti cerchiamo non siamo più cristiani ... se non siamo cercatori di stelle non siamo più umani.
Un bambino e sua madre ... forse è un non segno oggi, visto che di bambini non ne nascono più ... ma non a quel tempo. Quel bambino era la profezia in divenire. Immagine di un Dio che vuole mescolarsi con la gente, per ascoltare domande, le attese, le sofferenze e da quel punto di partenza annunciare con coraggio, con fedeltà e in maniera credibile il Vangelo.
In quel tempo di soprusi e di ingiustizia, nasce Gesù e allora come oggi si confronta con un potere che porta tirannia e violenza e si propone invece come regno di Dio che è amore. Quel bambino rappresenta colui che chiamiamo Dio? Ma ci pensate ... chiamare Dio un bambino ... o siamo pazzi oppure è assolutamente vero.






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