lunedì 1 gennaio 2024

Un nuovo anno ... ancora tempo per cambiare

Nm 6, 22-27   Sal 66   Gal 4,4-7   Lc 2,16-21

Come ogni 1° di gennaio, ricorrenza di Maria madre di Dio, il riferimento evangelico è al brano di Luca che narra la visita dei pastori alla mangiatoia in cui c'è il bambino. Quello è il segno ... 
Questi miseri e scartati rappresentano i preferiti, coloro ai quali Dio si rivela e manifesta nella povertà e semplicità se stesso come prospettiva di vita e di pienezza.
Oggi i pastori, sono ancora gli ultimi degli ultimi, peccatori, sono le varie categorie di persone relegate nelle periferie del mondo, quando non segregate attraverso muri.
Ma il Dio che l’evangelista Luca ci rivela è il Dio della misericordia e del nascondimento, un Dio che vuole essere custodito nel cuore di Maria, come anche nel cuore di ogni uomo e donna che è in questo mondo.
È una esperienza quella di custodire che è necessaria per poter accogliere Gesù nel segno del bambino, accogliere Dio nella vita per declinando nella realtà concreta e quotidiana.
Non in un mondo irreale, astratto o virtuale, ma nel nostro mondo segnato da profonde ferite, oggi come allora ... ma Dio sceglie proprio di essere ed esserci nella realtà concreta della nostra storia; egli viene per salvare!
Sono chiare alcune conseguenze di un Dio così:
- Egli indica con chiarezza quali siano le sue preferenze “esistenziali”.
- Si presenta debole, e non legittima nessuna forma di prevaricazione o di emarginazione.
- Si pone dalla parte dei piccoli, dei poveri e dei diversi, di coloro che gli stereotipi della nostra cultura e società vorrebbero rigettare ai margini, negandone magari l’esistenza.
È un Dio retoricamente umile. Che sceglie la povertà, perché così chiede a tutti i suoi figli di fare la giustizia e la pace.
Custodire sta bene col fare propositi buoni di vita. Facciamo anche noi un proposito che possa esprimere cioche custodiamo nel cuore e che possa esprimere come Dio  cambia in meglio la nostra realtà. Un cambiamento della nostra forma mentis o degli occhi con cui osserviamo e giudichiamo la realtà.



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