domenica 7 aprile 2024

Pace a voi

At 4,32-35; Sal 117; 1 Gv 5,1-6; Gv 20,19-31

Anche se tanti ironizzano circa la veridicità dello stile di vira della prima comunità apostolica, come descritta in Atti, ugualmente occorre lasciarsi interrogare circa il necessario cambiamento che la fede cristiana imprime nella vita dei singoli credenti. È questo cambiamento lo stimolo continuo nella vita delle stesse comunità; la necessaria novità nasce in forza della risurrezione. 
Che cosa passa nel cuore dei credenti di oggi? Come il risorto è colui che passa a porte chiuse, senza rumore, in punta di piedi, senza chiavi nella serratura, e neanche il cigolio di una maniglia; passa attraverso i muri che innalziamo tra di noi, muri di indifferenza e di paura dell'altro. Passa attraverso i muri che alziamo per difenderci e per imprigionarci.
A quel tempo i discepoli erano increduli e ritengono infondate le parole dette loro dalla Maddalena e le altre donne. Ma queste a differenza egli apostoli, hanno subito aperto il cuore a Gesù abbattendo i muri di separazione, i muri dell'indifferenza e della paura.
Fintanto che ci stringiamo circondati da muri, la risurrezione per noi è improbabile. Ma se il risorto con ma sua parola di vita abita in noi, e trova casa in noi, allora i muri crollano e ci troveremo all'esterno, cioè nel mondo.
Riporto le parole che ieri ci ha donato suor Carmela di Effetà a Betlemme: “Gesù ha detto di amare i propri nemici, di pregare per i propri nemici...quindi noi abbiamo questo compito, lui lo ha detto, noi dobbiamo farlo... possiamo portare così "speranza", l'unica possibile, quella che si fonda su Gesù". Ma la forza di queste parole è nell'essere parole di un vivo e non un ricordo di un morto.
E ancora: “non abbiamo dubbi, la presenza dei cristiani in Terra Santa è provvidenziale, solo in Gesù esiste il perdono, la preghiera e l'amore per tutti, anche per i nemici. Questo testimoniano i cristiani in Terra Santa ..., per questo vanno sostenuti, in un tempo tanto difficile, (…)”
In queste parole, di chi è segno di risurrezione in una terra di morte, è possibile rendere concrete e credibili la con le ultime sue parole che Gesù è tra di noi e lo era nel cenacolo per stare insieme ai discepoli: "pace a voi", come dire io sono la pace, sono la vostra pace, io mi dono come pace a voi.

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