domenica 21 aprile 2024

Vocazione cioè "coraggio"

At 4,8-12; Sal 117; 1 Gv 3,1-2; Gv 10,11-18

Dal 2010 ad oggi sono deceduti 48 sacerdoti, al momento attuale esclusi gli esterni e i religiosi, il clero diocesano è formato da 71 sacerdoti di cui 5 furi diocesi.
5 sacerdoti hanno più di 90 anni
14 tra 80 e 90 anni
10 tra 75 e 80 anni
16 tra 60 e 75 anni
16 tra 50 e 60 anni
7 tra 40 e 50 anni
3 tra 30 e 40 anni
31 sacerdoti hanno quindi più di 75 anni, ma fra 10 anni chi ne ha 75 ne avrà 85.
Continuando a ragionare sui numeri e senza considerare possibili unificazione con altre diocesi (molto realistica nei prossimi anni), al momento attuale ogni sacerdote sotto i 75 anni (42) ha in media 3571 abitanti e 2,64 parrocchie a testa.
Fra 10 anni sotto 75 anni saranno 33 sacerdoti, con una media di circa 5000 abitanti a testa e 3,36 parrocchie a testa. Restando fisso il numero attuale di parrocchie.
Sono numeri impietosi. I numeri non dicono nulla di buono, nè di rassicurante, per una chiesa tradizionale e più preoccupata dello "status quo" (cioè mantenere le cose come sono) piuttosto che una chiesa fiduciosa nel suo Signore, disposta a stare unella criticità e nel cambiamento come suo responsabile attuale. Tutti abbiamo le nostre responsabilità  a con le nostalgie del passato non andiamo ad annunciare nessun vangelo. I seminaristi nel nostro seminario diocesano sono 3, per cui solo 3 saranno ordinati, se Dio vorrà.
 
Ma fare la giornata di preghiera per le vocazioni e del seminario diocesano non ha nulla a che vedere con i numeri.
Vocazioni in senso funzionale significa fare morire la Chiesa sotto il peso di una struttura e di un avvilimento per lo svotamento dei seminari a la crisi delle vocazioni di consacrazione.
Vocazioni come progetto di vita, come valore della persona e suo realizzarsi come figlio di Dio è ben altra cosa.
Vocazione non semplicemente una scelta personale, ma è il risultato di una Chiesa che vive la sua appartenenza a Gesù, che è fatta di persone coinvolte e che sentono l'esigenza di annunciare e vivere il vangelo della carità e dell'amore ai fratelli. 
Vocazione è relazione con quel pastore che dona la vita in abbondanza. Ciò che caratterizza il pastore è che Egli non cerca un guadagno personale, ma piuttosto il nostro: è venuto perché abbiamo la vita e, per questo scopo, è disposto ad offrire la sua vita.
Nei nostri confronti, dunque, il pastore ha un amore disinteressato e libero, fatto di conoscenza reciproca e di fiducia. E le pecore conoscono la sua voce, perché le pecore sono disposte ad ascoltare la voce di chi è disposto a dare tutto per loro.
Ma è in questa relazione speciale e viva che nasce, si sviluppa e si realizza la vocazione dei figli di Dio. Ascoltare la chiamata è mettersi in relazione con il pastore e con la vita che egli ci dona.
La nostra vita umana e credente, si realizza e si compie quando scopriamo chi siamo, e per chi siamo; quali sono le nostre qualità, in quale campo possiamo metterle a frutto, quale strada possiamo percorrere per diventare segno e strumento di amore, di accoglienza, di bellezza e di pace, nei contesti in cui viviamo.
In questo nostro tempo di transizione e trasformazione, in cui tutto sembra rapidamente cambiare, vocazione è il “coraggio di mettersi in gioco”. Non lasciamo che la realtà condizioni pesantemente e negativamente i nostri pensieri.
Alziamoci, dunque, e mettiamoci in cammino come pellegrini di speranza: anche noi possiamo portare annunci di gioia, generare vita nuova ed essere artigiani di fraternità e di pace”.

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