domenica 12 maggio 2024

Ascendere per rimanere

At 1,1-11; Sal 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20

I brani di Vangelo che abbiamo ascoltato in questo tempo pasquale ci hanno ripetuto più volte che Gesù è venuto a portare la vita in abbondanza, a donare la pace vera, a lasciarci la sua gioia. 

Ma dove trovare tutto questo? Come si realizza questa promessa? 

La liturgia di oggi è il Vangelo ci raccontano il ritorno di Gesù al Padre: al v.19 leggiamo infatti che il “Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra del Padre”. In realtà cosa rappresenta tutto questo se non la conclusione di un tempo ben definito e storicamente concreto, esperienza della comunità  delle origini, il tempo in cui il risorto ha fatto vita con loro, comunione con loro. L'Ascensione rappresenta la conclusione di quella esperienza, ma non l'assenza o la separazione da Gesù.

Gesù ha compiuto la sua missione, ha dato la vita per i suoi amici, ha aperto a una relazione di amore e di fiducia con il Dio Padre. Da ora inizia il tempo in cui egli agisce insieme con loro e conferma la sua Parola con i prodigi operati dai discepoli. Ora inizia il tempo in cui il regno di Dio è per tutti e il vangelo ha come destinatari ogni uomo e donna.

È il tempo in cui colui che parte ... rimane!

Il suo partire non equivale al nostro rimanere senza di Lui. Anzi, proprio la sua ascesa al cielo è ciò che gli permette di abitare ovunque sulla terra. Perché  questo compito, missione e vocazione il Signore affida  ai suoi e ad ogni discepolo.

Il Signore lascia la terra e i discepoli possono portare ovunque la sua presenza. 

Questo è il grande mandato dei discepoli del Signore.Come è possibile questa vocazione:

1) Amando tutti, amando anche questo mondo così ingiusto e scellerato ... Amare significa avere passione per ogni uomo, alimentare il desiderio che tutti siano salvati.

2) I segni che compiamo devono portare la vita e non la morte. La missione dei discepoli nel mondo consiste nel sottrarre potere alla morte, nello strappare alla morte la capacità di tenere prigionieri gli uomini. 

3)Credere in lui, avere fede in lui ... capace di vincere ogni morte e forza mortifera. Ecco che la nostra gioia è piena quando il dono di Dio per la nostra vita non si ferma a noi, ma, attraverso di noi, raggiunge i nostri fratelli. Oggi, smettiamo di fissare il cielo come se qualcosa dovesse cadere dall’alto e iniziamo a occuparci della terra: il Risorto è all’opera. Che c’è? Ancora non lo vediamo?


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