venerdì 16 dicembre 2022

Un gioco di luci

Isaia 56,1-3.6-8 e Giovanni 5,33-36

Per un solo istante, abbiamo desiderato rallegrarci alla luce della testimonianza di Giovanni. Una immagine efficace, che si rinnova ogni volta che nell'istintività spirituale siamo affascinati e coinvolti da una proposta forte che scuote il torpore della nostra fede. Ma proprio questo confronto deve interrogarci circa la luminosità e il calore di Cristo: quanto arde e quanto risplende per noi questo sole che sorge all'alba della nostra esistenza? Giovanni rappresenta, anche per me, l'inizio di una esperienza di fede che non si esaurisce in sé stessa, ma che in un certo modo è destinata a diminuire per lasciare spazio a "uno più grande di lui". Oggi colui che è più grande, si rivela anche nella fragilità, nel limite umano che ha bisogno di essere redento; lo abita senza scandalizzarsi: ecco il senso di un Dio incarnato, che però arde e risplende come luce perenne; non si nasconde, ma si rivela in quelle stesse opere del Padre che anche oggi avvengono.

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