domenica 6 agosto 2023

Trasfigurati in Lui

Dan 7,9-10.13-14; Sal 96 ; 2 Pt 1,16-19: Mt 17,1-9

Il 6 agosto del 1978 - io avevo appena 10 anni - moriva papa Paolo VI ... era la festa della Trasfigurazione del Signore.

Dal testamento spirituale vi riporto queste frasi:

"Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra santa, la Terra di Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto".

"Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringraziare Te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato ed iniziato al Sacerdozio di Cristo? Come per aver avuto il gaudio e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’essere ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al Papa, poi a Milano, come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo".

Paolo VI ha manifestato questo mistero nella sua vita. L'immagine del Signore trasfigurato ha dato energia al cuore della sua spiritualità e della sua speranza per la Chiesa e l'umanità. È una bellissima coincidenza o una grazia che questo Papa sia morto la sera della festa, il 6 agosto 1978.

Ed è la vicenda umana di questo umile e immenso Papa, che diviene lo spazio in cui la Trasfigurazione si rende oggi evento della vita della Chiesa e della nostra vita, il volto luminoso del Signore infatti, continua ad essere radioso nella Chiesa, e attraverso la vita e la nostra testimonianza.

Ciò che accade sul monte non è solo una teofania, nella sua accezione tradizionale: Yhwh sul Sinai; il rivelarsi ai magi ... ma è come dire: Dio che si rivela e manifesta, no, è molto di più, è accettare che il mistero di Dio ci appartiene è accettare che Dio centri con la nostra esistenza.

Ecco allora che la trasfigurazione è luce per la nostra vita, è ascolto e bellezza.

Il volto di Cristo ha illuminato tutto il cammino di Paolo VI, ora quello stesso volto illumina la Chiesa, la luce di Cristo è ciò che oggi chiamiamo transizione, passaggio, cambiamento. La Trasfigurazione ci parla del prezzo di essere discepoli, della prova e dell'esodo he il Cristo deve compiere per essere glorioso.

La visione cristiana di oggi, alla luce del Concilio, trova eco nelle parole di questi giorni di papa Francesco: "una chiesa aperta in cui c'è posto per tutti ..."

La trasfigurazione è allora veramente un cammino di luce, ascolto e di bellezza, fatto di preghiera e azione, verità e amore, responsabilità individuale e giustizia sociale, il tutto in una rinnovata sintesi esistenziale. Tutto questo porterà al trasformare i "cuori di pietra" in "cuori di carne", così da rendere "divina" e perciò più degna dell'uomo la vita.

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