domenica 17 marzo 2024

Chi vuole vedere Gesù?

Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33

Esiste ancora tra noi il desiderio di vedere Gesù, di vedere il suo Volto?
Ma dove posso veramente vedere il suo Volto?
Chi oggi verrebbe da noi a chiederci di fargli vedere Gesú?
E noi chi o che cosa gli potremmo fare vedere?
Quella domanda dei greci è la domanda che oggi gli uomini e le donne del nostro tempo rivolgono alla Chiesa: vogliamo vedere Gesù, fatecelo vedere?
Nel vangelo di Giovanni, a questa domanda da Gesù risponde con: "è venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. […] Se il chicco di grano, caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.
Sembrerebbe che Gesù leghi il suo farsi vedere alla possibilità di entrare nella sua ora e nell'immagine del chicco di grano che muore. Per vedere, cioè per conoscere e capire Cristo, si deve guardare “il chicco di grano che muore nel terreno”, si deve guardare la croce.
Cosa vuol dire entrare nella sua ora ... cosa vuol dire oggi per noi perdere la vita come un seme che muore, cosa significa stare con lui sulla croce?
Ad una prima osservazione, non mi sembra che come credenti stiamo dando una bella immagine del volto di Cristo, forse è più una immagine di noi stessi, della nostra tiepidezza di fede, della nostra irrilevanza culturale, anzi a volte è il volto del compromesso dei nostri peccati che ostentano senza pudore o vergogna.
Ma chi vuole vedere Gesù ci chiede ragione della nostra fede ... e lo chiede perché noi affermiamo di avere con Gesù un rapporto particolare.
Vedere la ora, significa non rinnegare o essere indifferenti al nostro tempo, perché questo nostro tempo, ferito e umiliato è il tempo di Dio. Il Padre mostra la sua gloria anche nella nostra quotidianità complessa e contraddittoria: Dio mai abbandona i suoi figli.
Morire, è l'espressione più vera del donare la vita, dell'amore gratuito, della tenerezza e vicinanza senza tornaconto,  del servizio costante e fedele ... sicuramente non è il caso di certi spot di bene episodico.
La croce è la vita ferita del fratello, la croce è un intreccio di morte e di vita "dove possiamo sperimentare la forza vitale e la vera fecondità dell’amore" che sempre "si dona come: vicinanza, compassione, tenerezza".
Per me oggi vedere Gesù significa stare davanti al crocefisso e riempire il desiderio di vederlo con parole molto semplici, come quelle che abbiamo cantato ... 
Perché Tu, solo Tu
Solo Tu sei il mio Maestro e insegnami
ad amare come hai fatto Tu con me
Se lo vuoi
Io lo grido a tutto il mondo che Tu sei
L'Unico Maestro sei per me …
Che mi insegna a vivere nel presente; condividendo la quotidianità dell'altro, la fatica e la drammaticità del presente.
Che mi insegni a morire, cioe donare la vita, come il chicco di grano; unico modo per risorgere ed unico modo per produrre molta vita da condividere con tutti.
Che mi insegni a stare sulla croce con te crocifisso... che fatica ..., ma è l'unico modo di mostrare la vera bellezza del tuo volto: un amore senza condizioni e compromessi.



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