Dt 6,2-6 Sal 17 Eb 7,23-28 Mc 12,28-34
Ormai è tutto chiaro, o meglio, ogni discorso sul regno di Dio, ogni incontro con la fragilità degli uomini e donne, ogni confronto è per Gesù occasione per manifestare che Dio Padre ama, che ogni uomo e donna, chiamati all'esistenza, sono amati, ogni sua parola vuole ricondurre tutto all'amore che lui prova per tutto ciò che il Padre gli ha affidato e che lui viene a salvare, cioè rigenerare nella pienezza del suo amare.È bello pensare che la nostra fede si possa sintetizzare con la parola amore.
Leggendo questa pagina ci rendiamo perfettamente conto di come la fede in Gesù non si esprime in delle leggi o dei precetti, e neppure possiamo ridurla a una moralità della vita o a esperienze di bontà generica o generalizzata.
Se la nostra esperienza di Dio è una sottomissione a un pugno di leggi ... siamo solo degli schiacciati e ci infrangiamo nella condanna che i comandamenti e la legge possono solo lasciarci come prospettiva: nessuno di noi sarà mai adeguato alla legge.
Questo dottore della Legge al di là di ogni malafede legata al tentativo di cogliere in fallo Gesù, mette in evidenza tutta la sua rigidità, tutto il suo mondo rinchiuso in una gabbia di leggi, una gabbia che lo imprigiona e che alla fine rinchiude anche Dio. Il dialogo che questo uomo, in tavola con Gesù mette in evidenza due tipologie, quella di un Israele che si carica di pesi impossibili e quella di Gesù che libera il cuore e la vita permettendo a ogni persona di raggiungere il proprio fine, cioè non essere lontani dal regno di Dio.
É in riferimento a questa teologia del Signore che dovremmo tratteggiare la nostra quotidianità ma soprattutto le nostre relazioni.
Occorre cercare di frequentare Dio e non di stargli a distanza guardandolo dai banchi della chiesa, senza abbracciarlo veramente.
Imparare l'arte di amare così come ci è stato detto e mostrato da Gesù. Nulla ci è stato chiesto da Dio che non sia amore. La nostra vita trova il suo senso nell’amore, nell’amare e nell’essere amati. Tutta la teologia di Gesù si esprime non in un comandamento antico, ma si concretizza nell'amare Dio e amare il nostro vicino, colei e colui che ci sono prossimi, chiunque essi siano.
Ci sembra che amare sia semplice, ma in realtà richiede l'impegno di una vita, non si ama un momento, ma si ama sempre.
Amare richiede pazienza fino all’infinito. Richiede che ogni giorno si impari a ricominciare.
Sono convinto che per quanti possano essere i comandamenti, tutti insieme sarebbero più facili da vivere che vivere amando. Eppure, se riuscissimo a generare atti di amore quotidiani e reciproci, tutto sarebbe molto diverso.
L’amore è una scelta. L’amore abita nella verità di uno sguardo, nella debolezza di un fallimento accolto, nell’accettazione di una fragilità personale, in un gesto di delicatezza non richiesto. L’amore non esiste in astratto, non è nell’aria. L’amore germoglia dai gesti, da scelte consapevoli. Da un cuore, intelligenza e da una volontà impegnati all’unisono nell’inventare gesti e parole che siano amore verso Dio e – con la stessa forza e passione – verso i fratelli tutti. Ecco che amare… è l'unico comandamento di Gesù.
Preghiera di santa Teresa di Calcutta.
Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo,
quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
In sintesi, Signore, dammi qualcuno da amare!
quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
In sintesi, Signore, dammi qualcuno da amare!
Nessun commento:
Posta un commento