domenica 7 febbraio 2016

Isaia 6,1-8 / Salmo 137 / 1 Corinzi 15,1-11 / Luca 5,1-11
Sulla tua Parola ... 

Il Vangelo di oggi non lo possiamo leggere, comodamente, come la "chiamata" rivolta a quattro bravi pescatori di duemila anni fa, ma è una pagina che vuole ritrascrivere la nostra personale chiamata, oggi e per il domani.
Gesù con noi, come con Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni ha già fatto conoscenza, per alcuni di noi da molti anni, per altri siamo magari all'inizio di una confidenza che comunque chiede sempre lo spazio di una accoglienza e una condivisione.
Oggi come come ieri per Simone (Pietro), Gesù chiede a ciascuno l'unica cosa che è necessaria nella vita di un discepolo: chiede di fidarsi delle sue Parole, della sua Parola ...
Quel "prendi il largo ..." (Letteralmente, va nel profondo); "gettate le reti per la pesca"; sono la Parola di Dio che costantemente sta davanti a me, come Gesù sta davanti a Simone mentre è tutto preso dal suo lavoro. Io, di fronte a questo quotidiano invito, perché non sciolgo gli ormeggi, invece, dopo le fatiche infruttuose di tutti i giorni (pieni di lamentele) stringo e assicuro gli ormeggi e non esco a "compiere la Parola"?
Gesù da Simone si attende un SI, così anche da noi, Gesù, attende il SI che trasforma le fatiche nella soddisfazione dei frutti di una pesca straordinaria che è il frutto della nostra ministerialità, del nostro servire l'uomo (qualsiasi uomo) e del servire la comunità (la mia comunità, non quella ideale).

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