lunedì 15 febbraio 2016

Levitico 19,1-18 e Matteo 25,31-46
La trama dei giusti ...


"Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo". Ciò che afferma i libri del Levitico non è un auspicio, o una opzione che si apre davanti a noi, ma è un imperativo, non c'è altra possibilità. Questo essere santi che corrisponde ad essere come il Padre traduce l'essere "misericordiosi come il Padre". Non si tratta di una santità astratta, ma di una santità o misericordia in cui ci si identifica nel momento stesso che la esprimiamo nella vita: Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo ... non giurerete il falso ... non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante ... non  maledirai il sordo ... non commetterete ingiustizia in giudizio ... non tratterai con parzialità il povero ... non andrai in giro a spargere calunnie ... non coverai nel tuo cuore odio ... La misericordia non esiste se non nella concretezza della vita. Così pure i "giusti del vangelo (Mt 25) ", si stupiscono di come il loro re li riconosca "giusti", cioè misericordiosi, attraverso le opere da loro compiute.

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