lunedì 22 agosto 2022

Guai, proseliti e giuramenti

2 Tessalonicesi 1,1-5.11-12 e Matteo 23,13-22

Non saremo certo noi, a chiudere o sbarrare il passo dei fratelli per il regno dei cieli. Ma potrebbe essere che, nel nostro modo di vivere una prassi ecclesiale, in realtà ci rivestiamo del compito di doganieri della Misericordia di Dio. Oppure di Giudici impietosi e parsimoniosi di un amore di Dio che in realtà è senza misura; un amore che non conosce limiti, non conosce “ordini” e prudenze: è un amore sconfinato che non può essere soggetto a un giudizio di uomo. Il rischio della nostra prassi di fede è la rigidità nel vivere e testimoniare l'amore che Gesù ha donato ai suoi, un amore attrattivo, un amore che si è reso dono di sé nel mettersi, con gioia a servizio dell'uomo.
Gesù ci mette anche in guardia dal proselitismo e dal fondamentalismo. Il Cristianesimo deve essere testimonianza d’amore, senza partiti, senza quella distinzione, che facciamo noi, tra degni ed indegni.

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