venerdì 5 agosto 2022

Viene il figlio dell'uomo ...

Naum 2,1-3;3,1-3.67 e Matteo 16,24-28

La sequela di Gesu, con la sua particolare esigenza - caricarsi della croce e perdere la propria vita - rivela e manifesta la venuta del Figlio dell'uomo. Una venuta che si caratterizza per essere personale, come personale è il nostro incontrare Gesù nella nostra vita. Fare esperienza del Figlio dell'uomo significa andare oltre all'immagime del giudizio e della fine, ovvero del compimento; ma apre al discernimento della vita come spazio di configurazione al Signore. Chi vuole seguire Gesù, in realtà sceglie, nella liberta, di dare alla sua vita, attualizandola, una forma ben precisa, quella del maestro.
Così come Gesù era in attesa vigilante della volontà salvifica del Padre, la stessa vigile attesa, il Signore la propone a ogni discepolo, affinché il nostro cuore sia sempre alla ricerca dell’unico vero tesoro: il suo amore. Amare Gesù nell'esperienza della croce, è accogliere la propria vocazione come condizione di una vita donata per amore e non vissuta semplicemente per sé stessi. Chi vive in questo atteggiamento di affidamento e di vigilanza vede già il Figlio dell’Uomo e il suo regno: perché lui stesso è questo amore ardente e sollecito che ci attratte e ci infiamma.

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