giovedì 18 agosto 2022

Indifferenti verso il Regno

Ezechiele 36,23-28 e Matteo 22,1-14

"Ma quelli non se ne curarono ...", non si curarono dell'invito alla festa, e nello stesso modo non si curarono del regno. Eppure Gesù ci conferma che il regno è una festa, ma noi, spesso, nel nostro non vivere quotidiano, la presunta gioia del regno, ci dimostriamo tristi come se partecipassimo al più mesto dei funerali. Ma quale idea abbiamo allora del regno dei cieli? Leggi, mortificazione, regole e divieti? Accoglienza, condivisione, affetto e amorevolezza? Siamo ancora a questi livelli? Dopo duemila anni?
Come Israele anche a noi è rivolto un invito. Israele, rifiuta di partecipare al banchetto perchè non si fida della gioia che il Signore chiede di vivere. Ma è proprio dal rifiuto che Gesù prefigura la nascita della Chiesa, nuovo popolo che nasce dall'accoglienza dello stesso invito universale. Così siamo noi, non ce lo meritiamo, non ce lo aspettavamo, ma Dio ci invita ugualmente. Ecco che si delinea con estrema chiarezza che entrare nel Regno è aderire a un invito per la festa e la gioia. 
La parabola, nel "controcanto", ci parla della testarda "misericordia" di Dio, che offre continuamente amore anche di fronte al rifiuto e all’indifferenza, e spesso poi trova risposta in chi si sentiva escluso, indegno. Il Regno non si arresta di fronte a nessun rifiuto e vince ogni nostra indifferenza.

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