mercoledì 10 agosto 2022

Occorre cadere nella terra ...

2 Corinti 9,6-10 e Giovanni 12,24-26
San Lorenzo diacono e martire


Questo brano di Vangelo di Giovanni, letto qui in Galilea, a Nazaeth assume un significato tutto particolare: il seme della parola, il verbo del Dio vivo, qui è caduto nella terra della nostra umanità e nonostante la nostra aridità, i sassi della fragilità e l'arsura dell’insoddisfazione, ha germogliato, ha messo radici e ha prodotto frutto. È il frutto della vicinanza e della comunione, è la fratellanza della comunità dei discepoli del Signore: la Chiesa. Sì, perché la Chiesa è il frutto di un dono di amore, frutto del morire/donarsi del seme per essere vita feconda e piena, la vita dei figli di Dio. Gesù ci rivela che il dolore più grande non è la morte, ma la solitudine, non il darsi, ma il non produrre frutto: per cui, il senso dell’esistenza sta nel perdere per amare, donare e servire. Giovanni ci ricorda che per seguire Gesù occorre donarsi e perdersi ... questa è la strada maestra per seguirlo, per amare gli altri, per arrivare alla casa del Padre
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