sabato 26 novembre 2022

... ci manca solo il Figlio dell'uomo!

Apocalisse 22,1-7 e Luca 21,34-36

Se ci fermiamo a guardare con attenzione gli avvenimenti della storia passata e attuale, è facile sentirsi imbrigliati in quel laccio di cui parla Gesù: "... come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra".Quel laccio è una trappola che ci cattura in un inferno reale e attuale. Siamo ormai consapevoli che possiamo costruire l’inferno fin da qui, infatti, se viviamo una vita in cui il nostro cuore è concentrato su altro che non sia Dio, proprio quello è inferno. Se Dio è un esodato dalla nostra vita, la nostra solitudine esistenziale grida senza ritegno il proprio originario bisogno di senso e di pienezza. Per questo dobbiamo vivere in un presente vigilante, per accogliere con desiderio e trepidazione ogni altrui presenza come possibilità di compimento. Che bello nella vigilanza attendere con un cuore intrepido l’arrivo dell’Amato, e riconoscerlo come originario di senso.

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