lunedì 28 novembre 2022

Verrò e lo guarirò

 Is 4,2-6 e Matteo 8,5-11

Accade quanto ci saremmo aspettati, cioè che Gesù si muove a compassione e per amore di chi soffre. Ma il contesto è ben diverso dal solito: chi implora, chi chiede è un centurione, un nemico, ma ciò che chiede è ancora più strano, e anche disdicevole rispetto alla nostra mentalità e moralità: la guarigione del duo servo/amico. La parola greca usata per indicare il servo del centurione è "pais". Nel linguaggio del tempo, "pais" aveva tre possibili significati che dipendevano dal contesto in cui era usato. Poteva significare “figlio o ragazzo”, “servo”, o poteva significare un particolare tipo di servo, un servo "amato/amante del suo padrone”.
Qualunque sia l’interpretazione, ciò che fa Gesù è normale per quanto è straordinario. Segue il dettami di amare e insieme sbalordisce perché supera ogni barriera culturale e di pregiudizio morale mettendo in evidenza la fede e la dignità di ogni figlio di Dio, anche se "pais".

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