domenica 24 aprile 2016

Atti 14,21b-27 / Salmo 144 / Apocalisse 21,1-5a / Giovanni 13,31-35
Amore dentro!


Pochi versetti di Giovanni per comprendere come il "guazzabuglio" del nostro cuore, può continuare ad essere spazio dei tradimenti (Giuda) o lo spazio del "faccio nuove tutte le cose".
Il figlio dell'uomo, rappresenta il segno e il simbolo delle "cose" nuove. Queste nascono da uno seme che se messo nella nostra vita germoglia e mette radici ... Non si tratta di una cosa appiccicata, aggiunta, quel seme ha la pretesa di mettere radici dentro di noi, e se ce ne prendiamo cura, allora ci cambia le cose dentro e da dentro.
Questo seme si chiama amore reciproco. Gesù ci comanda l'amore reciproco, come "comandamento nuovo" cioè come realtà nuova. La reciprocità non si motiva nella convenienza, ma nell'obbedienza a Gesù. Ma è in quella obbedienza, appunto dalla reciprocità dell'amore, che nasce il suo amore per noi, cioè il "come io vi ho amati": si ama con la vita, tutta la vita, non a pezzetti. Questo rappresenta il "fare nuove le cose", un amore che permette di farle nuove.
Lasciamoci condurre dalla reciprocità dell'amore e allora scopriremo come la realtà, il nostro guazzabuglio può cambiare ...
L'amore reciproco, non è solo un modo di amarsi, ma è amore dentro le cose che viviamo.

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