sabato 2 aprile 2016

Atti 4,13-21 e Marco 16,9-15
Una fiducia azzardata ...


L'accostamento delle letture oggi genera inevitabilmente alcune perplessità ... "Che gente a scelto" Gesù, chi ha selezionato negli anni come suoi collaboratori e discepoli?
Secondo il Vangelo di Marco la "triplice manifestazione" del risorto è di per sè un fallimento, ha come esito: "... non credettero ..."; " ... ma non credettero neppure a loro"; " ...  e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto ...". Ma nonostante tanta ottusità e chiusura del cuore e della mente a comprendere la Scrittura, La risurrezione di Gesù è proprio affidata a questi "incapaci" e "peccatori". Gesù parte da loro, da questa povertà per poter mettere nel mondo, per sempre, fino al suo ritorno, l'annuncio del Vangelo, in greco: "Evangelizzare il Vangelo".
Se leggiamo Atti, alla luce di questa "chiave di interpretazione", scopriamo come Luca, ci attesta che Pietro e Giovanni (per Gesù e i dodici, il primo è l'amato) sono considerati: "persone semplici e senza istruzione", e che nonostante ciò il Vangelo non può essere taciuto: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato"; allora anche noi intuiamo con stupore la forza della Risurrezione.

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