mercoledì 13 aprile 2016

Atti 8,1-8 e Giovanni 6,35-40
"... lo risusciti nell'ultimo giorno!"


L'eternità non è il premio per tutti quelli che sono giunti all'ultimo giorno, in quella strenua maratona che è la vita quotidiana. L'eternità innanzi tutto nelle parole di Gesù è la "vita eterna"; questa vita è espressione della sua stessa risurrezione. Leggendo Giovanni in questi giorni non dobbiamo cercare troppi significati nascosti, ma centellinare le parole e assaporarne il gusto, sorseggiarle. Al versetto 40, letteralmente dice: "questa infatti è la volontà del Padre mio: che ognuno vedente il figlio e credente in lui abbia (la) vita eterna, e risusciterò lui io in l'ultimo giorno". Vedere il figlio e credere in lui è espressione della vita reale, di quella vita credente generata dal segno del pane. La risurrezione sarà ultimata nell'ultimo giorno, ma ciò significa che quel compimento è anticipato nella realtà di chi vede e crede.

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