sabato 17 dicembre 2016

Genesi 49,2.8-10 e Matteo 1,1-17
Di generazione in generazione ...


Il Vangelo di Matteo inizia senza introduzioni di alcun genere; inizia immediatamente con  la parola "genealogia". Questa parola accosta il Vangelo al primo libro delle Scritture la Genesi. Infatti, ciò che è narrato nel primo capitolo di Genesi è una "genealogia", che esprime il rapporto tra ciò che è parte della creazione di Dio e la sua origine. Anche a Gesù, generato nella carne e parte della storia umana, l'evangelista Matteo, vuole dare radici nella storia della creazione, per farci comprendere che l'incarnazione non è un evento alieno, che si intromette ad un certo punto, ma è espressione di ciò che di generazione in generazione si è puntualmente manifestato, ma che è parte del desiderio di Dio espresso fin dall'origine di tutte le "cose". Un Dio di carne, non dice semplicemente una qualità materiale, ma traduce l'intima appartenenza della natura umana - immagine e somiglianza della divina - al mistero stesso del creatore; ma questa intimità è trasversale a tutto - tutto, di generazione in generazione - ed è fin dall'origine parte del mistero di Dio.

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