giovedì 1 dicembre 2016

Isaia 26,1-6 e Matteo 7,21.24-27
Tra saggezza e rovina


E' ovvio, non ci vuole un genio a capire che chi costruisce sulla sabbia lo fa a suo rischio e pericolo! Gesù, ci pensi così sprovveduti?
Attenzione perché la risposta del Signore potrebbe essere: "Certo, figliolo ... perché allora continui a mettere da parte ma mia Parola e ti intestardisci nella ricerca di cose che non sono volontà di Dio, ma solo la tua?"
L'uomo saggio di cui parla Gesù, è l'uomo che costruisce sulla roccia. La saggezza è: non cedere alla tentazione della nostra vanità, del nostro amor proprio; alla nostra presunzione; quella condizione per cui io penso di essere meglio della parola di Gesù. Come discepoli la Parola va seguita, amata e vissuta, anche quando è in contrasto con il mio stato d'animo, con le mie abitudini, con i miei desideri. La roccia è Dio ("... il Signore è una roccia eterna ..."), la Parola edifica e mi costruisce ("... chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica ..."). L'effetto di tutto ciò è la stabilità, essere del regno dei cieli.

Nessun commento:

Posta un commento