lunedì 19 dicembre 2016

Giudici 13,2-7.24-25a e Luca 1,5-25
Non hai creduto ...


Era una evidenza, un uomo religioso come Zaccaria, avrebbe potuto e dovuto capirlo, eppure non ha creduto ... Come Zaccaria che non credere alla possibilità che Dio mette bella sua storia personale così pure noi rischiamo la stessa esperienza.
Esercitarci nel discernimento, nel comprenderci davanti a Dio ... Ciò significa non ridurci a un agire religioso, che è rituale, come compiere i gesti dell'offerta dell'incenso. Non basta portare davanti al Signore nella preghiera la nostra vita con tutte le sue difficoltà. Esercitarsi nel discernimento significa decidere insieme a Dio i passi del nostro cammino. Ma questo è possibile solo per chi sa ascoltare il Signore, la cui voce, come quella degli angeli, non si amplifica oltre e sopra la nostra voce; per questo occorre avere attenzione a non ascoltare se stessi e trascurare l'ascolto di che da dentro le cose ci chiama a conversione, cioè a plasmarci secondo il Vangelo. Le preoccupazioni del quotidiano rischiamo di toglierci la serenità, ma la serenità è frutto della fortezza di Dio.
Il Signore è la mia forza! Vieni Signore Gesù!

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