martedì 29 dicembre 2015

1 Giovanni 2,3-11 e Luca 2,22-35
C'è amore e amore ... e novità...

L'invito a essere "nuovi" accompagna il messaggio natalizio di luce e di pace, questo si intreccia con la novità della vita che non deriva dalle nostre buone intenzioni ma da Lui. Lui in noi, è la garanzia dell'essere nella novità che è Dio. Lui in noi, in una vera obbedienza ai comandamenti; questi ci immergono nella pienezza dell'amore di Dio. Così pure l'obbedienza ai comandamenti ci permette di dimora in Cristo; questo dimorare si manifesta in un comportarsi come lui si è comportato (prima lettura).
Ma cosa rappresenta il nuovo? Perché non è possibile permanere in ciò che è antico?
Ciò che è antico, per quanto buono possa essere, conduce alla nostalgia di ciò che era, e impone al presente una conformazione che è una limitazione rispetto l'originalità del presente. Ciò che è nuovo è conseguenza di ciò che è antico, ma nell'essere nuovo apre alla possibilità di adempiere l'originalità dell'amore. Amare in antico è nostalgia di ricordi gratificanti, amare in novità di vita è passione per la vita, quella reale.

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