sabato 12 dicembre 2015

Siracide 48,1-4.9-11 e Matteo 17,10-13
Così anche il figlio dell'uomo dovrà soffrire ...


Scendono dal monte, dal "Tabor"; hanno visto la "Gloria" e sono ancora confusi nello stupore. Non è possibile udire, vedere e restare impassibili ...
Ora occorre che il mistero incontrato prenda parte della realtà della vita di tutti i giorni.
È nella vita di tutti i giorni, che Elia è già tornato, è nella vita di tutti i giorni che il figlio dell'uomo viene e soffre ... Si la sofferenza di chi è da Dio è necessaria, come è necessario l'amore per convertire la durezza del cuore. Non è una differenza mortifera, ma è una sofferenza come passione, vicinanza e condivisione. Una sofferenza "per opera loro", rappresenta la sofferenza generata da un amore più grande di ogni rifiuto e dimenticanza. Forse non è possibile soffrire per amore? Si! È possibile! Ma occorre chiedere la grazia della "fortezza" ... La forza di Elia!

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