sabato 26 dicembre 2015

Atti 6,8-10.7,54-59 e Matteo 10,17-22
Parole che non si vogliono sentire


Fare esperienza della Misericordia, sentire Dio che ti ama da vicino, si accompagna anche con una umanità ferita dal peccato al punto che può anche chiudersi gli orecchi per non sentire parlare di amore e per non sentire parlare di Gesù. Il martirio di Stefano è la manifestazione di come una umanità ferita è capace di divorare anche ogni gesto di amore. Proprio per questo la Misericordia ha il sapore di un amore che è solo dono senza nulla pretendere e attendere ... Solo un amore gratuito infatti può "calmare e colmare" ferite come quelle del cuore dell'uomo. Nel Natale, Dio si è consegnato al cuore dell'uomo, e anche nel nostro, ma non è così scontato che la nostra umanità sia capace di corrispondere al dono ricevuto. Il Natale toglie ogni distanza tra Dio e l'uomo, tra la terra e il cielo; Dio sceglie la vicinanza (Emmanuele) come condizione di rivelazione. Nel martirio Stefano sperimenta come attraverso la sua stessa vita Dio si fa vicino al l'umanità ferita è arrabbiata dei suoi fratelli.

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