sabato 19 dicembre 2015

Giudici 13,2-7.24-25a e Luca 1,5-25
Nazirei del Signore


Non certo per esserci astenuti dal bere vino, non certo per non aver tagliato i capelli o aver evitato ogni impurità di impurità, siamo "nazirei" del Signore.
Quando si percorre anche oggi a Palestina e lo stato di Israele è facile notare giovani e ragazzi con i "boccoli" di capelli agli "angoli del capo" ... Ciò rappresenta un segno di consacrazione, visibile ed esteriore, che manifesta quella appartenenza a Dio, quella separazione sancita nella carne come circoncisione del prepuzio o profeticamente nella circoncisione del cuore. Nelle letture di questo giorno, anche la vicenda del Battista, manifesta una identità profetica che nasce nella appartenenza/consacrazione a Dio. Tutti noi, siamo consacrati a Dio con il segno del "Crisma" che incide non tanto sul capo, ma in tutta la natura umana il segno di appartenenza a colui che per amarci si avvicina e accompagna nell'esistenza. La consacrazione non è un privilegio, ma un segno nel particolare (ciascuno di noi) per manifestare una misericordia universale.

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