mercoledì 16 dicembre 2015

Isaia 45,6-25 e Luca 7,19-23
Se ci scandalizziamo di te ...


Ma sei veramente te che sei venuto e che verrai? Dobbiamo proprio attendere te?
Oggi forse è vero, in molti si scandalizzano di te, inciampiamo sulle tue parole sui tuoi gesti, sulla tua stessa pretesa di essere il nostro salvatore. Noi non vogliamo essere salvati! Salvati da cosa? Dal peccato? Dalla morte?
Al nostro peccato siamo affezionati come ciò che si accompagna alla vita e, la morte ormai non ci turba più, ora che per tutta la vita l'abbiamo nascosta, bene bene, nelle pieghe del benessere e della felicità a buon mercato. Il morire sarà l'ultimo atto della vita ... ma il copione di quell'ultima scena nessuno lo vuole leggere e interpretare ... Come dire, il sipario si chiuderà e quella scena nessuno la vedrà: come se non esistesse.
Essendoci scandalizzati di te, nessuno potrà essere beato! Nessuno potrà gioire dei  ciechi che riacquistano la vista, degli zoppi che camminano, dei lebbrosi che vengono sanati, dei sordi che odono, dei morti che risuscitano ....
Nessuno potrà godere della sua povertà riempita di "buona novella".

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