mercoledì 2 dicembre 2015

Isaia 25,6-10 e Matteo 15,29-37
Sento compassione ... Non voglio che vengano meno ...


Occorre entrare con discrezione nel cuore di Gesù per capire come anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci diventa immagine della vita del Signore e di un pieno rendimento di grazie! Di un perfetto sacrificio. Gesù non sperimenta nei segni una esperienza di gratificazione, quanto di unità nella volontà e nell'agire con il Padre.
Gesù passa dall'osservazione della povertà e fragilità degli uomini, al voler sostenere e "riparare" la loro insufficienza, alla compassione per loro, perché non vengano meno, non siano sopraffatti; tutto questo non diventa una richiesta al Padre, ma diviene una offerta di vita, affinché il Padre corrisponda la sua grazia. A questo punto tutto è una "comunione" esistenziale, che trova nel segno del pane la sua storicità e nel "corpo e sangue" di Gesù il compimento della profezia di Isaia. Oggi vivo con compassione l'eucaristia.

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