venerdì 6 gennaio 2017

Isaia 60,1-6 / Salmo 71 /  Efesini 3,3-2.5-6 / Matteo 2,1-12
Come dei Magi ...

In questa giornata di festa, per non cadere nella facile drammatizzazione fantastica di streghe volanti a cavallo di scope, di carbone dolce e caramelle, occorre comprendere cosa la tradizione della Fede vuole esaltare e cosa vuole custodire con premura.
Certamente il senso cristiano della universalità della salvezza, dell'annuncio del regno e della famigliarità con Dio. Il verbo di Dio incarnato non è un dono privilegiato, non è una proposta in esclusiva, e neppure un premio per qualcuno. Il mistero dell'incarnazione coinvolge ogni uomo, credente e non credente, bianco o nero, cristiano o mussulmano, ciò che si realizza nella pienezza del tempo è universale. Questo spinge Paolo in Efesini a dirci: "... che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo".
Co-eredi: eredi dello stesso amore del Padre; la sua misericordia è veramente per tutti , questo significa per la Chiesa: andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo della gioia. Significa avere lo sguardo di Dio sulla realtà, su tutta la realtà. La Chiesa, cioè ogni discepolo. Noi, a questo punto, comprendiamo che siamo fatti ed esistiamo, per il mondo ... La nostra missione è essere per il mondo è nel mondo. Questo è l'oro dei Magi: è l'evento prezioso della salvezza! Noi ne siamo il Segno!
Con-corporei: tutti facciamo parte di un solo corpo, siamo chiamati, ordinati a formare un solo corpo in Cristo, e un solo popolo. Direbbe Paolo: giudei e greci, gentili e pagani, schiavi e liberi ... Diciamo oggi, credenti e non credenti, cristiani e musulmani, bianchi e neri, europei e profughi, poveri e ricchi del mondo... Un solo corpo, un solo popolo di Dio. Senza barriere ideologiche, senza sguardi discriminanti, senza odi e indifferenze. Un corpo, un popolo ... La Chiesa di Cristo, fondata sulla testimonianza di Pietro e degli apostoli; questa Chiesa è "cattolica" cioè universale, non ha più confini, ed è la sua Sposa. Questa è la mirra dei Magi: il profumo della Sposa di Cristo. Noi siamo profumo!
Com-partecipi: tutti siamo partecipi di un'unica azione di lode e di preghiera a Dio. La sacralità della natura umana, nel mistero dell'incarnazione pervade tutta la natura, tutta, non solo quella di alcuni. Ma questa sacralità diffusa, dissolta,  rende ancora più evidente, che tutta l'umanità è chiamata ad esistere a partire dal creatore, e nella sua volontà è resa partecipe della vita eterna. La sacralità della nostra esistenza si esprime nel "sacerdozio di Cristo" che lo Spirito Santo rende efficace ed operante nella natura dell'uomo e nel particolare in ogni uomo, al fine di esprimere nella vita, e con la vita la lode a Dio. Questo è l'incenso dei Magi: ridare a Dio la sua gloria insieme con noi. Noi siamo lode a Dio!
La stella, Betlemme, Erode, i Magi, Gerusalemme ... Tutto ci porta a ritenere solo questa domanda e la sua risposta:
"Dove si trova colui che è nato?" ... "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto" ...
"... una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele ..."
Come per i Magi, la luce della stella è la luce di Cristo, la luce venuta nel mondo perché a tutti sia rivelato il mistero di Dio, allo stesso modo oggi i Magi non portano le caramelle ai bambini, ma portano oro, incenso e mirra: un evento di salvezza, e ci manifestano in Gesù, figlio di Maria e Giuseppe il vero Dio, il verbo fatto uomo.

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