mercoledì 16 settembre 2015

1 Timoteo 3,14-16 e Luca 7,31-35
Grande è il mistero ... È gloria!


Per chi vuole vivere alla presenza di Dio, grande è il mistero. La pietà altro non è che questo desiderio, questa tensione di vita: essere alla Sua presenza.
"Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano" ... "Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore" (Salmo 111). Il desiderio di Dio non è semplicemente il frutto della nostra educazione, ma è un desiderio che si genera a partire da una azione, da un suggerimento che è Dio stesso. Se Dio è vero ed è vivo, allora è Dio a interagire con noi!
Il nostro desiderio di Dio abita la nostra esperienza, la nostra vita concreta, allo stesso modo in cui ha abitato la vita terrena di Gesù. Egli ci racconta cosa è stato il suo essere alla presenza del Padre: ha vissuto nella carne consacrandola (la carne diviene segno del mistero); si è lasciato condurre dallo Spirito (ha fatto la volontà del Padre); ci ha manifesto visibilmente il Regno dei cieli offrendolo agli uomini come possibilità reale di esistenza (le parabole sono immagini della vita); ci ha dato una nuova chiave di lettura della storia, del futuro, della vita: la Gloria! Che cosa è la Gloria? Queste parole del Vangelo di Luca ne danno il giusto significato: "E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori" (Lc 7,35).

Nessun commento:

Posta un commento