mercoledì 2 settembre 2015

Colossesi 1,1-8 e Luca 4,38-44
Paolo apostolo di Cristo ...


In quest'inizio della lettera ai Colossesi sta la bellezza di avere capito quale relazione ci lega a Gesù... Essere apostoli, essere mandati ... Non importa dove, non importa a chi, e certamente non è una rappresentanza formale o istituzionale; quell'essere mandati presuppone un incontro "straordinario" nella vita personale dell'apostolo e di chi incontra.
Paolo in definitiva vive del suo essere apostolo. Non è una pura condizione, una espressione della sua missione, ma è condizione di esistenza. Anche per Gesù essere apostolo è condizione di esistenza, finalizzata a realizzare il "regno del Padre", la sua volontà.
Anche per Gesù, vivere l'apostolato è una scoperta di "alterità" ... La suocera di pietro, la gente, i malati, la gente di Cafarnao e quelli della Giudea.
Consapevoli di un invio ... questo da consistenza alla vocazione personale e ne struttura la realizzazione ... Quella speranza che deriva dalla Parola non resta una idea è una teoria, diviene apostolato... diviene l'apostolo.

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