martedì 22 settembre 2015

Esdra 6,7-8.12b.14-20 e Luca 8,19-21
E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!


Gerusalemme non è solo una città, ma è la città di Dio! Ciò significa che esiste un luogo e uno spazio di sintesi, di comunione tra Dio e l'uomo. 
Quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore ... Quale gioia quando è possibile realizzare l'abbraccio con Dio dopo quel cammino che dalla lontananza e dall'esilio ci ha condotto ad essere così vicini a lui al punto di non desiderare altro se non  di abitare la stessa dimora. Questo desiderio è desiderio di eternità: dimorare in Dio.
Il cammino che conduce a Gerusalemme è quindi un paradigma di quel pellegrinaggio esistenziale che porta a compimento la fede che ci è stata donata. Occorre non temere di camminare, di immergersi nell'esperienza delle cose di Dio. Non temere, ma desiderare la Sua Parola, la sua volontà che nella vita di tutti i giorni trova la sua risonanza.

Nessun commento:

Posta un commento