mercoledì 11 maggio 2016

Atti 20,28-38 e Giovanni 17,11-19
Essi sono nel mondo ... ma non sono del mondo!


La comunità di Giovanni ripensa le parole di Gesù - quelle parole dell'ultima cena, che risuonano ora come e ben più di una semplice consegna. La comunità sente  che la preghiera di Gesù, quelle sue parole, erano proprio per lei, per prefigurare l'ora in cui la stessa comunità avrebbe sperimentato che la parola ricevuta non è accolta dal mondo; avrebbe sperimentato il rifiuto e l'odio del mondo, perché essere del Cristo esclude l'essere del mondo. La comunità dei discepoli, ora comprende che essere di Cristo significa esistere come "custoditi nel nome di Dio"; significa essere "consacrati alla e per la verità". Il mondo non è il male, ma il mondo deve "imparare", ciò che non impara ad amare non riesce ad amarlo. La comunità dei discepoli, che non è del mondo, ha il compito, affidatogli da Gesù, di prendersi cura del mondo: "per loro consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità" ...

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