giovedì 23 giugno 2016

2 Re 24,8-17 e Matteo 7,21-29Ascoltare le Parole ... per "farle"

Così come Abramo, Isacco e Giacobbe ... come Israele ascolta la Parola di Yhwh (Shemà), allo stesso modo il discepolo ascolta la Parola del suo Signore. L'ascolto è in se stesso la condizione per cui la Parola entra nella vita e realizza ciò che dice: "fare la volontà del Padre che è nei cieli". La forza e la fortezza che ne deriva è nell'attuare la volontà di Dio. Non è mai una semplice obbedienza alla legge, ma è corrispondere nella propria volontà a quella del Padre. La casa costruita sulla roccia, è salda e non cade perché è costruita sulla roccia, ma si tratta di una casa e non di una capanna. È una casa le cui caratteristiche sono proprie della Parola ascoltata, della Parola che realizza ciò che dice. La Parola non è un talismano, ma plasma la vita e la determina in un concorso di volontà divina e umana. Quando noi esiliamo la Parola dalla vita, riconduciamo tutto alla nostra volontà ed edifichiamo la casa come se fosse una capanna.

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