sabato 4 giugno 2016

2 Timoteo 4,1-8 e MArco 12,38-44
Lascia che il mondo vada per la sua strada ...


Nella lettera a Timoteo, Paolo, profetizza che: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole". Vivere come il Signore; vivere per il Vangelo e con il Vangelo non sarà mai scontato; anche un uomo religioso come uno scriba, o un uomo ricco, rischia di rivestiti dell'abito del fedele senza lasciarsi permeare la vita da Dio.
Ci sono esperienze umane e spirituali inappagabili: possedere la verità di se stessi; amare la persona amata; suscitare la gioia in un cuore triste; dare speranza a chi non ha futuro ... Ma esiste pure una esperienza che è insieme inappagabile e totalizzante: offrire a Dio la propria vita, cioè consacrare se stessi attraverso la povertà, la castità e l'obbedienza; la vedova del Vangelo è povera, ha solo due monetine; è casta, custodisce il suo amore nella vedovanza; è obbediente alla legge, non obietta nel compiere l'offerta. Questa condizione il mondo non la comprende!

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