domenica 12 febbraio 2017

Siracide 15,16-21 / Salmo 118 / 1 Cor 2,6-10 / Matteo 5,17-37
Ma io vi dico ... 

Sono due le tentazioni che abitano oggi nel cattolicesimo; da un lato il ricercare nel passato la sicurezza che oggi non riusciamo a vedere e provare. Quel "fu detto agli antichi" viene Interpretato come risorsa rispetto alla scarsa incisività e autorevolezza della proposta cristiana. Dall'altro il ritenere che tutta l'esperienza cristiana vada rivisitata è pensata in modo completamente nuovo, adeguandosi alla realtà sociale e culturale, aprendosi al progresso e abbandonando posizioni ormai ritenute superate.
"Ma io vi dico" non vuole affermare assolutamente questa posizione "progressista".
Queste tentazioni sono quelle che riducono il pensiero e la visione cristiana e cattolica negli schieramenti tra conservatori e progressisti: un modo di concepire la Chiesa e il cristianesimo quasi come un evento puramente umano e frutto di un processo storico e culturale.
Ma non è così! La Chiesa non è fatta, e non è espressione dei conservatori e dei progressisti ... Non è immagine di una certa politica.
Quel "ma io vi dico", ha ben altro significato e senso. Innanzi tutto va contestualizzato nel Vangelo di Matteo e nel pensiero (volontà e autorevolezza di Gesù). Solamente in questa rilettura queste "Parole" risuonano correttamente, per essere oggi attualizzate.
Dopo aver proclamato a chiara vice le "Beatitudini", Matteo, colloca l'urgente vocazione dell'essere sale e luce del e per il mondo. A questo punto emerge per il discepolo il discernimento delle "cose", della realtà come conseguenza di un cuore rinnovato e generato nell'esperienza della vita del Signore. È da questa comprensione, che tutte queste "antitesi", ovvero opposizioni, esprimono il desiderio di Gesù di portare a compimento un progetto di vita e di salvezza narrato nelle Scritture e concretizzato nella Legge e nei profeti. Queste "antitesi" risuonano come una litania, non per giudicare e condannare il passato e neppure per inneggiare alla rivoluzione, ma offrire una nuova centralità in Gesù stesso: "è Lui che ci dice" ... proprio lui ci parla del modo nuovo, ovvero secondo ilRegno di Dio, di stare dentro le cose e di viverle.
Questo è il nucleo forte e indistruttibile di questa pagina del Vangelo: "io vi sto dicendo" cosa vuol dire non stravolgere il pensiero di Dio, ma come si accompagna alla vita dell'uomo per realizzare il "regno dei cieli".
Un'altra è a questo punto la conseguenza immediata: chiediamoci quale reale conoscenza abbiamo del pensiero e delle parole di Gesù. Non è che noi tessiamo le poche conoscenze di lui nella trama delle nostre convinzioni, o in modo di giustificare le nostre ideologie?
Così facevano scribi e farisei, così fanno quegli uomini di Chiesa che vorrebbero una esperienza ecclesiale rispondente al progresso umano senza tener conto della "viva tradizione cattolica", che nulla ha a che fare col tradizionalismo.
Sono convinto che la maggior parte dei cristiani (oltre al battesimo ricevuto), di cristiano abbia veramente poco ..., manca in assoluto la comprensione e conoscenza, anche solo intellettuale, della figura del Signore. Quel "ma io vi dico", ben pochi saprebbero declinarlo nel concreto.
Un discepolo di Gesù di fronte a queste parole, non può non sentirsi chiamato a riconoscere quale sia la volontà del suo Signore, quale il Suo pensiero, e contestualmente proporsi come interlocutore per suggerire nel tempo presente un modo nuovo di stare nella storia e nel tempo. La fede non è frutto di estremismo di destra o sinistra, di conservazione e progresso, non è una ideologia spirituale, la fede è approccio alla vita secondo il pensiero di Dio, che dimora in noi in forza dello Spirito donato da Cristo nella sua morte e risurrezione. Questa fede è un grido di attesa e di speranza: "ma io vi dico!" ... Non siate pigri in questo mondo; non siate imbrigliati dagli imparaticci umani; siate secondo la parola del Vangelo, siate la mia stessa parola la mia stessa voce. Allora sorge una urgenza: la responsabilità cristiana, di ciascuno, di conoscere il pensiero e le parole di Gesù.

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