lunedì 13 marzo 2023

Dall'IO al NOI

Es 17, 3-7; Sal 94; Rm 5, 1-2.5-8; Gv 4,5-42

Una immagine di grande efficacia, un pozzo antico, il pozzo del patriarca, del padre Giacobbe, quello che diede a suo figlio Giuseppe il vice re d'Egitto; un’ora inusuale per stare sotto il sole, come anche per andare a fare acqua; un incontro straordinario tra una donna sola, per modo dire, e Gesù figlio di Dio … il Cristo, il Salvatore del mondo.
Andare a prendere acqua era fondamentale per poter sopravvivere … le donne generalmente ci andavano al mattino dopo il sorgere del sole. I luoghi dell’acqua, le sorgenti, erano anche i più semplici e comuni ritrovi sociali, erano per lo spazio per ritrovarsi nel tempo delle quotidiane occupazioni.
Anche la Samaritana va al pozzo per attingere acqua, ma non vuole incontrare nessuno, vuole garantirsi la solitudine, l’anonimato; forse per evitare i giudizi e le critiche … D'altronde era una donna chiacchierata per la sua dubbia moralità … ma non per questo priva del desiderio di un’acqua viva …
Quel pozzo a cui attingere, è essenziale, e tutti lo sanno … un luogo essenziale alla vita, capace di generare la vita e di sostenerla.
Un uomo, Gesù, sta seduto sul pozzo, e attende … sembra proprio volere attendere quella donna … proprio quella donna lì non una qualsiasi.
Credo che oggi questa immagine interpelli e riguardi tutti NOI. Gesù attende, al pozzo dove NOI attingiamo l'acqua per vivere, egli attende tutti noi …
Oggi a quale pozzo Gesù ci attende? Quale è il mio pozzo da cui prendo l'acqua essenziale?
Credo che il pozzo di Giacobbe oggi per NOI è la nostra comunità di fede. Sono le nostre relazioni di fraternità. E' il nostro sentirci parte di una comunità credente che è Chiesa.
Ma questo pozzo non è come tutti gli altri pozzi del mondo, non ha solo acqua fresca e dissetante, a quel pozzo trovo sempre, all'ora più impensata, nel momento che meno aspetto, trovo Gesù seduto che attende sempre me.
Gesù è sempre lì con quella domanda provocatoria: "Dammi da bere". Gesù sempre cerca con il nostro IO personale una relazione, egli sempre ci tende la mano, ci provoca chiedendoci da bere in un modo forte e delicato insieme. Gesù vuole sempre partire dall incontrarci nella vita per valorizzare i doni e le risorse di ciascuno, anche i più piccoli e fragili, questo lo fa con la Samaritana, ma anche con chiunque incontra.
Ma questo incontrarci non è mai fine a se stesso, dall'incontro con il mio IO, la mia persona, a cui dona acqua viva, Gesù mi apre alla visione del NOI, dell'essere in relazione con dei fratelli. Questa fraternità, questa fratellanza esprime il segno più bello e chiaro di ciò che l'acqua viva può generare: l'amore fraterno, il passare dall'io autoreferenziale al NOI di una famiglia di figli di Dio, e quindi di fratelli.

Il dono che ci fa fratelli è Gesù Cristo, non si impone, non comanda, ma si offre a tutti per superare la sete delle nostre aridità e dei nostri limiti umani; non lasciamoci prendere dalla tristezza, non deprimiamoci per la scarsità dei nostri successi, non cediamo alla tentazione di quantificare i risultati, ma guardiamo a colui che è seduto sul pozzo per farci dono dell'acqua viva!Ciascuno di noi diviene nel suo IO lo strumento del dono per gli altri … ciascuno di noi diviene in questo modo sorgente viva …
Ecco allora che oggi siamo messi di fronte al senso della nostra comunità, alla ricchezza e l'importanza delle nostre relazioni, lo esprimeremo nella Preghiera del Padre Nostro, che non sarà semplicemente recitato insieme ... ma dovrà essere occasione per trasferire attraverso la preghiera il nostro sguardo dall'io personale al noi comunitario.
Qual'è il nostro pozzo a cui attingiamo l'acqua per la nostra vita, per la nostra fede?
Non saremo pure noi, come la donna samaritana ... solitaria e schiva ... con la presunzione di avere un'acqua solitaria e incapace di soddisfare la sete, un'acqua che che vorrebbe tenere solo per sè stessa?
Gesù mi sta dicendo di vivere la comunità di fare la Chiesa insieme agli altri ... ma io cosa sto facendo
Resto nel mio IO solitario e intimo o mi unisco al NOI che genera se uniti a Cristo questa comunità?
Passare dall'IO al NOI significa fare una scelta comunitaria. Significa chiedersi cosa rappresenta per ciascuno la Comunità e se ci interessa farne parte e renderla un'esperienza viva e vera. La Samaritana è corsa dai suoi fratelli e vicini di casa a raccontare tutto ciò che gli era accaduto, e tutta la città di Sicar si è stretta attorno a Gesù. La Samaritana è passata dall'IO al NOI ... e ciascuno di NOI?

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