giovedì 9 marzo 2023

Un Tamerisco di maledizioni

Geremia 17,5-10 e Luca 16,19-31

Nelle parole di Geremia, la voce di Dio si dispiega attraverso la sua drammatica esperienza di vita e quindi l ammonimento diventa un richiamo per tutti e per noi una provocazione forte. Il grande inganno che ci portiamo dentro il cuore è la persuasione di poter confidare solo in noi stessi, magari ostentando una salvezza puramente fatta con le nostre mani. In realtà la nostra indifferenza culturale, l’irrilevanza del cristianesimo nel contesto sociale e l’esodo del Padre dal desiderio quotidiano decretano la morte di Dio o al più la sua rottamazione culturale ed esistenziale; a Dio resta solo il ruolo dello scarto. La negazione o riduzione della relazioni con Dio, siamo poi certi che ci faccia bene… che serva alla nostra riuscita umana? Vogliamo proprio essere un Tamerisco nella steppa? Vogliamo proprio dimorare in luoghi di aridità? Di fronte alla nostra autoreferenzialità Dio chiede di accogliere i nostri limiti umani e la nostra impossibilità… per essere lui la nostra consolazione e fiducia.

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