domenica 25 ottobre 2015

Geremia 31,7-9 / Salmo 125 125 / Ebrei 5,1-6 / Marco 10,46-52
La fede che grida: "abbi pietà di me"

Mio padre e mia madre mi hanno educato cristianamente ...
Vado a messa ogni domenica ...
Prego tutti i giorni ...
Mi confessò a Pasqua e Natale ...
Faccio le cose buone per chi ha bisogno ...
Acquisto i biglietti delle lotterie di beneficenza ...
Ma questa è fede? ... Pur dopo aver fatto tutto questo mi accorgo che questa non è fede? Non mi può bastare la fede derivante dalle buone abitudini, ma urge una fede consapevole e capace di testimoniare. Abbiamo bisogno di rinnovate, rimontiate la nostra ricerca di Gesù.
Lasciamoci scuotere dalle parole di Gesù: "cosa vuoi che faccia per te?"
Tu (Gesù) cosa devi fare per me? Se Gesù può fare qualcosa per me, bisognerà che abbia chiaro cosa lui può fare ... Questo cieco sa che Gesù compie segni straordinari, ed è proprio per questo che gli chiede quel segno che nessuno è in grado di realizzare per Lui.
Abbiamo bisogno di vedere Gesù come figlio di Dio ... Non come uomo straordinario, ma figlio dell'unico Dio.
Abbiamo bisogno di vedere Gesù come maestro, come colui che mi insegna il senso della vita. Il cieco urla disperazione e desiderio insieme, urla abbi pietà di me ...
Non è un peccato urlare Signore pietà di me! Non è una umiliazione, ma è ricerca di senso, quel senso che solo Lui sa dare.
Abbiamo bisogno di vedere Gesù come salvatore, come colui che unico può dare alla mia storia un fine eterno, una realizzazione nell'amore, un vero significato.
Abbiamo bisogno di vedere Gesù, di vederlo bene, di comprendere che lui c'entra con la nostra vita e che per questo c'entra con la fede ... Ho bisogno di vederlo, nella chiesa, nei fratelli, nell'uomo, nei segni, nella Parola, nei sentimenti nell'amore ... Ho bisogno di vederlo per potermi innamorare di Lui. Se non ti vedo non mi innamoro, se non ti vedo non ti amo. Gesù invece vuole che io lo veda, e vedendolo lo segua.
Dice Marco che quando il cieco ci vide, "iniziò a seguire Lui nella strada ..."
Questa conclusione in realtà è l'inizio di quel cammino che accompagna Gesù nel salire da Gerusalemme a Gerico, per compiere, nella città Santa, la volontà del Padre.
In quel l'incontro il cieco di Gerico diviene discepolo ... Quale incontro fa di me un discepolo? Signore figlio di Davide fa che io ti veda.

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