mercoledì 21 ottobre 2015

Romani 6,12-18 e Luca 12,39-48
Offrire se stessi a Dio


Ieri ho fatto un grave errore, sarà la vecchiaia ... ho anticipato la meditazione delle letture del giorno seguente ... Per cui oggi recuperiamo quelle di ieri ... Oggi poi, ricordiamo nella memoria liturgica San Giovanni Paolo II, nel giorno in cui ha iniziato il suo ministero di vescovo di Roma, e di Papa della chiesa universale.
Tutta la vita è un continuo cercare e ricercare a chi, o dove, poter offrire se stessi.
In questo cercare il porto dove gettare l'ormeggio, non è sempre facile evitare e discernere le realtà di peccato, ma se anche fosse, basta che una sola volta ci sia in noi il desideri di obbedire a Cristo, che si infrange l'obbedienza al peccato per "iniziarci"al l'obbedienza per la vita, questa richiede di offrire noi stessi alla giustizia di Dio.
Offrire se stessi indipendentemente dalle debolezze, esprime la fedeltà dell'essere servi in attesa del proprio Signore; la fedeltà esprime l'obbedienza del cuore, la fedeltà è un percorso umano che Cristo accompagna con la misericordia

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