mercoledì 7 ottobre 2015

Giona 4,1-11 e Luca 11,1-4
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera ...

A quale preghiera il Signore dovrebbe porgere l'orecchio? A quella di Giona?
A quella di Gesù?
La preghiera in entrambi i casi è lo spazio in cui viene trasformato il cuore, si converte e raggiunge i vertici di quella misericordia che è riflesso dell'amore del Padre.
Ciò che Giona recrimina è che Dio in fin dei conti è "misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire", ed è questo Dio che Gesù chiede a noi di imparare a conoscere. La preghiera insegnata al discepolo è innanzi tutto un esercizio/esperienza di memoria, poi di contemplazione ed infine di conversione nell'azione. Quando la preghiera diventa espressione di questa "completezza" non sarà mai una richiesta a Dio, perché venga esaudita, ma sarà il modo in cui il tutto della vita entra nel mistero di salvezza.

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