giovedì 22 ottobre 2015

Romani 6,19-23 e Luca 12,49-53
Peccato o giustizia? La Santificazione!


Paolo non ha mezzi termini, ciò che è del mondo è determinato dall'impurità e dall'iniquità. Ciò significa che il mondo non ha quella trasparenza e verità che gli sarebbero necessarie per corrisponde al bene di tutti gli uomini. La contrapposizione che il cristiano suscita, come Gesù stesso, non è una intensificazione dell'ingiustizia, ma una espressione della libertà...
Per raggiungere il bene occorre convertire il cuore dall'ingiustizia. Questo cambiamento da gioia, certamente, ma non è del tutto indolore. La nostra stessa vita è fatta di costante mediazione tra scelte di iniquità e di giustizia (tra male e bene), essa porta in sé le ferite e le tracce di questo cammino di conversione, tracce che esprimono la loro sofferenza come anelito a chi ci può salvare dall'oppressione del male, non sono semplici sfoghi psicologici. Paolo non ha dubbi, la sofferenza e la fatica della conversione sono ripagate ampiamente dai frutti della nostra santificazione, perché di questo si tratta: la conversione del mondo è santificazione! La fatica è quindi operare la santità!

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