domenica 18 ottobre 2015

Isaia 53,10-11 / Salmo 32 / Ebrei 4,14-16 / Marco 10,35-45
Servus servorum Dei!


Nella Chiesa cattolica, il vertice che la guida viene così indicato: Vescovo di Roma; Vicario di Gesù Cristo; Successore del principe degli apostoli; Sommo pontefice della Chiesa universale; Primate d'Italia; Arcivescovo e metropolita della Provincia Romana; Sovrano dello Stato della Città del Vaticano; Capo del Collegio dei Vescovi; e in ultimo, Servo dei servi di Dio ..
Quest'ultimo titolo risuona diversamente da tutti gli altri, e liberandosi da ogni condizionamento storico e culturale ci immerge totalmente nel cuore del Vangelo e della vita di Gesù. Appunto, questo Vangelo è un eco attuale di quelle sue parole che scandalizzano e di come da subito, accoglierle, ha generato problemi già nella piccola comunità nascente.
Ma così come è colui che guida la Chiesa, allo stesso modo è ogni battezzato: le parole di Gesù riguardano tutti, e tutti i secoli.
Un servo come il servo di Yhwh ... Gesù ... Il servo del servo ...
Che cosa è il SERVIZIO nella Chiesa? Quel "tra voi non è così come nel mondo", non è un suggerimento ma la condizione di un popolo nuovo, l'identità di chi appartiene al regno e vuole realizzarlo ... Perché se tra noi è come nel mondo, non esiste alcuna novità e nessuna differenza ... Allora diventa importante esprimere e vivere il SERVIZIO come identità cristiana a partire da questa nostra comunità parrocchiale.
Gesù individua alcune condizioni proprie di chi vive e scelte di Servire:
Bere il suo calice ...
"Padre grazie ma se è possibile passi ad altri il calice della passione che sta per compiersi ..." Il servo non è un volontario, ma è chi cerca la volontà di Dio ed è disposto a farla fino in fondo.
Essere immersi nella sua stessa immersione ...
Gesù è immerso (incarnazione) nella nostra natura umana al punto che non si scandalizza ne allontana dalle sue fragilità: "non sono venuto per i sani ma per i peccatori ..." Il servo non si scandalizza della fragilità umana ma, anche con fatica la fa propria.
Chi vuole diventare grande sarà di voi servo ...
La grandezza è la conseguenza dell'amore profuso e donato. La grandezza non è il mio "ego" rigonfio di gratificazione, ma l'eco del mio amore come dono gratuito.
Chi vuole essere il primo sarà di tutti schiavo ...
Servo ci può stare, mi da l'idea di mettermi a sevizio di una buona causa, ma schiavo è troppo forte. Lo schiavo non ha più diritti, non appartiene a se stesso, non ha identità sua propria. Lo schiavo ha un'unica referenza: il suo padrone ... E Gesù dice che i suoi discepoli sono schiavi di tutti ... Una Chiesa schiava ... Una comunità schiava, non una comunità dove il servizio è tradotto in opportunità lavorative, di interesse, di azioni  religiose ... Educative ... Formative ...
Il servizio del discepolo che cosa è:
Servire non corrisponde al fare le cose, quella è praticoneria; ma del servire come nostra comune vocazione ... Servire non è attendere che il parroco ti chieda di fare qualcosa ...
La motivazione del servire è semplicemente l'amore per l'uomo e l'umanità.
Coltivare la compassione è permettere al servizio di farsi strada in noi; ma non basta!
Occorre avere il gusto del rispetto del mio fratello! Il rispetto dell'altro!
Il servizio non corrisponde al far fronte ad una necessità, per quanto grave e impellente - nel qual caso si chiama aiuto o volontariato - ma è profeticamente mettersi a disposizione non occasionalmente, ma come modo e stile di vita.
È in questa chiave di lettura del nostro discepolato, che possiamo adeguare la nostra conversione, il nostro rinnovamento comunitario, alla luce delle Parole profetiche del Signore.

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