venerdì 16 ottobre 2015

Romani 4,1-8 e Luca 12,1-7
Quando a fede scricchiola ...


Il punto di partenza è questo: Abramo credette a Dio e questo suo atto di fede fu causa della sua salvezza. Dio ha amato Abramo e a riversato su di lui la sua misericordia per il semplice fatto che Abramo ha creduto. Tutto quindi nella logica dello scambio? Io ti do la mia fede e tu mi dai la tua giustizia? Troppo facile e scontato! Troppo umano!
Forse è proprio per questo ragionamento troppo umano che la nostra fede spesso viene meno, e che non si riesce a gustare il "sapore" della salvezza. L'indifferenza rispetto alla fede, rispetto alla possibilità di credere, è come un buco nero rispetto all'universo, tutto dissolve nel nulla e nel vuoto. Nel Vangelo di oggi Gesù si rivolge ai discepoli con questa espressione: "Dico a voi, amici miei" ... La fede che Gesù accende non è conseguenza razionale rispetto a una dottrina, ma è proposta di amicizia; una relazione che chiede reciprocità. Forse proprio per questo, Abramo è detto nella scrittura: "l'amico di Dio". La mia fede si alimenta in una relazione di amicizia con il Signore?

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