sabato 9 luglio 2016

Isaia 6,1-8 e Matteo 10,24-33
Chi mi rinnegherà ... anche io lo rinnegherò!


Come comprendere questa espressione così dura di Gesù; sembra quasi una esclusione, una sentenza, un giudizio. In effetti il Vangelo richiama alla relazione, al legame tra servo e signore, tra discepolo e maestro ... All'interno di questa relazione il riconoscimento è legittimo e naturale, ma fuori da questa intimità esistenziale quale riconoscimento è possibile? Il riconoscimento è frutto della fedeltà! Proprio in questo senso possiamo percepire il riconoscimento non come esclusione o giudizio, ma come espressione fedeltà del Signore nella reciprocità di una esperienza fedele. La mia fedeltà sta nell'affidare il mio essere un passero e i miei pochi capelli alla fedeltà di Dio. La fedeltà del Signore invece è per sempre, mi precede e mi accompagna.

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