venerdì 8 luglio 2016

Osea 14,2-10 e Matteo 10,16-23
Siate prudenti e semplici.


Tra le pieghe di un brano che ha il sapore dell'escatologia (tempi finali) e la narrazione delle persecuzioni delle prime comunità, emerge un consiglio è uno stile: prudenza e semplicità.
Prudente: saggio, sapiente, avveduto, astuto, scaltro, furbo per convenienza ...
Semplice: candido, innocente, schietto, puro ...
Siamo posti in una realtà che porta in se il contrasto tra lupi e pecore; il contrasto tra lo spirito del mondo e lo spirito del Risorto. Una realtà di contrato generante anche sofferenza come pure testimonianza. Non possiamo pensare di essere discepoli del Signore al di fuori di questa realtà; d'altronde il Signore, è proprio lui che ci manda in quella realtà da trasfigurare... La possibilità della trasfigurazione della realtà è quindi affidata alla nostra prudenza e al nostro candore: un cuore saggio e puro ... Non sono virtù di altri tempi, ma sono lo stile di un uomo maturo e consistente.

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