giovedì 20 ottobre 2016

Efesini 4,1-6 e Luca 12,54-59
Fino all'ultimo spicciolo ...


Dalle parole del Vangelo, raccogliamo la sfida del discernimento, come il vero sguardo (perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto!) sulla realtà, le cose e noi stessi. Il discepolo di Gesù non vive di fatalità e di quella sottomissione agli eventi che si trasforma in passività, mancanza di desiderio e di progetto; ma il discepolo, è provocato dal suo sguardo, non in un attivismo del fare per fare, ma dalla operosità del discernere secondo la volontà di Dio. Il discernimento, infatti, è comprendere le cose, non solo capirle, ma è farle nella volontà di Dio. San Paolo, nella prima lettura, "agli arresti domiciliari", discerne la sua condizione ... ed ecco la meravigliosa condizione del "prigioniero del Signore"! L'attenzione al fare la volontà di Dio, si realizza nel mettersi d'accordo con lui, mentre sei per strada. Questo è importante nel discernimento: ricercare e realizzare la compagnia di Dio.

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