martedì 11 ottobre 2016

Galati 5,18-25 e Luca 11,42-46
Lo spirito che ci libera dai "guai"


Chi agisce in forza della carne (fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere) non eredità il regno dei cieli, non vi può prendere parte. Chi agisce in forza dello Spirito (amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé) appartiene a Cristo e vive della sua grazia, del suo amore. I primi, come Scribi e Farisei ipocriti, al pari dei dottori della Legge, sono dei maledetti (guai a voi); essi vivono nella paura, nel senso di colpa e nella tristezza di dover produrre una giustificazione che mai soddisferà le proprie infedeltà. Ma se camminiamo secondo lo Spirito agiremo secondo lo Spirito e cammineremo anche secondo lo Spirito: ameremo camminare nella via della giustizia e dell'amore di Dio. Oh amore di Dio, che sconvolgi ogni nostra gratitudine!

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