sabato 8 ottobre 2016

Galati 3,22-29 e Luca 11,27-28
Discendenti di Abramo, eredi di una promessa ...

La Paola che rivela la volontà di Dio, non è ascrivibile al concetto di "scrittura"; non la possiamo relegare al ruolo di maestrina o di precettore. Sia il Vangelo che la lettera ai Galati, oggi ci accompagnano in una consapevolezza nuova. La Parola di Gesù, "ascoltata, e fatta", è condizione di beatitudine. Non è semplicemente fonte di moralità, ma di beatitudine, cioè piena realizzazione dell'esistenza, piena felicità. Noi, così scarsi nella fede, così tiepidi, intuiamo che l'ascolto della Parola, ci fa appartenere a Cristo. Questa appartenenza è liberante, è libertà! Fare la volontà di Dio non è una schiavitù, ma consapevolezza e partecipazione alla salvezza iniziata e attuata a partire dalla fede di Abramo, e promessa stabilmente per tutte le generazioni. La Parola di Gesù descrive la "felicità".

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